martedì, dicembre 02, 2014

Il carrello della spesa.



Qualche  giorno fa, in coda alla cassa del supermercato, guardavo nel carrello della famiglia davanti a noi. E' una cosa che mi è sempre piaciuta fare, curiosare la spesa degli altri. ;-)  E' un modo di passare il tempo e alleggerisce la noia dell'attesa. Mi piace immaginare le storie di quelle persone mentre cucinano, mi piace pensare a cosa cucinano, mi piace provare a sentire i profumi della loro cucina, mi piace anche vedere con che ordine mettono la spesa nei sacchetti.

Bè, quel giorno sono rimasta davvero stupita e sconcertata. Avevo davanti una famiglia al completo con i genitori e due piccoli marmocchi che avranno avuto circa 2 e 6 anni. Il più grande era piuttosto cicciottello; avete presente di quelli con le guanciotte rosse? ;-) Era molto carino e tenerissimo ma faceva quasi fatica a respirare, probabilmente a causa del troppo peso corporeo. Poi c'era il padre, anche lui piuttosto robusto e con una gran barba e la mamma, non eccessivamente grassa ma apparentemente trasandata e con la pelle del viso secca e spenta. Nel complesso non mi sembravano molto felici.

Lo so, vi sembrerò matta, e evidentemente non vorreste avermi dietro di voi in coda alla cassa del supermercato, ma queste considerazioni mi fanno molto riflettere e mi aiutano poi a lavorare su me stessa.

Vedevo passare dalle mani del padre al rullo della cassa, ogni sorta di cibo confezionato, pronto, precotto. E poi dolci, merendine, bibite, cioccolata. In tutta la spesa non ho visto nemmeno una verdura, se non nelle immagini di qualche confezione di sugo pronto. C'erano gli odori, l'aglio, la cipolla e le patate. Forse del rosmarino. E la frutta? Probabilmente a loro basta quella contenuta nei succhi di frutta, che ne contengono una quantità davvero irrisoria. Probabilmente c'è più frutta disegnata sull'etichetta che all'interno del bricco stesso.
Un bambino di 2 anni e uno di 6, hanno  assolutamente bisogno di frutta e verdura e, al contrario, non necessitano, nè tantomeno meritano, di introdurre tutta una serie di codici alfanumerici del tipo E210, E211, E212, E213, nel loro piccolo e prezioso organismo. Per non parlare dei coloranti che servono proprio per attirare la curiosità dei più piccoli. 

Ma siamo diventati matti? Dobbiamo tutelare la nostra salute ma in particolare quella dei nostri bambini. 

Perchè carichiamo i nostri carrelli di tutta questa robaccia?  Non raccontatemi che c'entrano i soldi e che frutta e verdura costano care, perchè il prezzo raddoppia quando queste, o qualunque altro prodotto, lo compriamo già pronto.

E allora mi sono chiesta: quante bugie ci sono nel nostro carrello della spesa?
E soprattutto: quante bugie raccontiamo a noi stessi pur di non perdere del tempo a cucinare? 

Ma noi siamo quello che mangiamo e se mangiamo male, viviamo peggio. 


Preoccuparci di quello che compriamo, leggere le etichette e riflettere su quello che mettiamo nel carrello della spesa, è una cosa che dobbiamo a noi stessi e ai nostri piccoli.